11 Settembre 2023
Interventi conservativi su strutture archeologiche di proprietà statale – Fondi legge 190 art. 1 comma 9 e 10.
In occasione dell’anno Brescia e Bergamo Capitale della Cultura la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia ha valutato di destinare energie e risorse per interventi di manutenzione conservativa straordinaria del teatro romano.
Lo scavo e la valorizzazione del monumento, uno dei principali edifici da spettacolo di età romana dell’Italia Settentrionale, non sono ancora completati, ciò nonostante l’eccezionale livello conservativo delle strutture perimetrali della cavea (lo spazio destinato agli spettatori), suggerisce la grandiosità dell’edificio che completava il complesso Capitolium-Foro-Basilica.
Dal 2015 il teatro è parte integrante del percorso di visita del Parco Archeologico di Brixia romana e sede di concerti ed eventi organizzati annualmente dal Comune e dalla Fondazione Brescia Musei.
Gli interventi promossi dalla Soprintendenza nel 2023 riguardano la porzione della parte orientale della cavea, scavata tra il 1995 e il 1996.
In una superficie di circa 400 mq si conserva una porzione del settore inferiore delle gradinate (ima cavea), con le gradinate in pietra, prive dei rivestimenti lapidei, già asportati in antico. Le strutture, oggetto di un intervento di restauro subito dopo la scoperta, nel tempo hanno subito un forte degrado, anche dovuto alla vegetazione infestante.
La manutenzione straordinaria delle strutture è resa possibile grazie a fondi della L. 190, con uno stanziamento di circa 70.000 euro (Rup dott.ssa Stefania De Francesco).
L’intervento è stato anticipato tra maggio e giugno da un’operazione di rimessa in luce delle strutture da parte degli archeologi della Ditta ASPS Servizi Archeologici snc di Laura Sanna e Francesco Tiboni, su incarico della Soprintendenza.
Lo scavo, che ha sostanzialmente rimosso il terriccio nel tempo ridepositatosi sulle gradinate, in due settimane ha riportato alla luce le strutture, restituendone la leggibilità d’insieme.
Attualmente si conservano dieci gradoni con sedute di larghezza pari a 70 cm ed altezza in origine variabile tra 36 e 40 cm. Realizzati con riempimento a sacco e paramento di pietre squadrate ed allineate per corsi regolari, dei quali si conservano al massimo due filari sovrapposti nei gradoni centrali. I gradoni erano in origine rivestiti con uno strato di malta biancastra, in alcuni casi ancora parzialmente conservata, sia nella seduta, sia nell’alzato.
Dopo le operazioni di scavo, a partire dalla fine di luglio è stato avviato il restauro, affidato alla Ditta Chessa Interventi Conservativi di Efisio Chessa. I restauratori impegnati sul campo sono, oltre allo stesso Chessa, anche Marta Calza e Anna Tasca.
L’intervento, su progetto di restauro redatto dalla ditta in condivisione con la Soprintendenza, è finalizzato a mettere in sicurezza le strutture e a garantirne la salvaguardia, aiutando allo stesso tempo anche la leggibilità delle strutture, migliorandone quindi la sua fruizione pubblica.
La direzione dei lavori è in capo alla Soprintendenza, nella figura del Funzionario restauratore dott.ssa Silvia Massari.
La fine dei lavori è prevista per la metà di ottobre.
Al termine dell’intervento la Soprintendenza ha in programma una giornata di restituzione pubblica con illustrazione del lavoro effettuato.